domenica 4 marzo 2012

Panem et... Lo "Stato ludico"





Fra i vari compiti dell'ente locale “Comune” è previsto anche quello di promuovere attività culturali, artistiche e sportive. Si può dire, però, che questo più che un obbligo sia una facoltà.
A numerosi comuni italiani questa facoltà è molto piaciuta tanto che da molti anni, comuni grandi e piccoli, si sono dedicati ad organizzare concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, rassegne. Fin qui, quasi, tutto bene.
Un primo problema riguarda quella che abbiamo definito come “facoltà”. Lavorare su progetti che abbiano uno specifico sul territorio interessato è una cosa. Molto diverso è se il comune pensa di doversi occupare dello svago dei concittadini. Qui un liberale si irrigidisce e comincia a percepire qualcosa che non va. Orribile è lo “stato etico”, non migliore lo “stato ludico” quello che ti dice come ti devi divertire, cosa diverte e cosa no.
Il secondo problema è stato, ed è, il criterio per l'ingaggio della compagnia teatrale o del gruppo musicale. L'ente, tramite i suoi funzionari, pagando con i soldi dei contribuenti, ha operato, in molti casi, secondo una modalità poco trasparente o, diciamola tutta, secondo il criterio dell'appartenenza ideologica.
Vi immaginate se l'assessore allo sport suggerisse o imponesse dei giocatori al presidente della locale società di calcio selezionandoli in base all'affinità politica?
Ciò, oltre ad essere il ribaltamento di un criterio meritocratico e democratico, ha creato una perversione del mercato. Sono sopravvissuti non i più bravi, ma i giullari del signore. Sono nati, o sono sopravvissuti, gruppi teatrali, musicali ecc. intrinsecamente di “area”.
Adesso ci troviamo nella situazione per cui ci sono dei professionisti, che sono stati allevati in un certo ambiente e che da esso dipendono, i quali non possono e non sanno fare altro che questo. In un mercato non drogato soccomberebbero. E la massa di denaro che altera il mercato è carinamente offerta dal contribuente.
Se i comuni vogliono conquistare fette di elettorato possono serenamente dedicarsi alle attività essenziali loro attribuite: strade, scuole, igiene pubblica, trasporti, parchi e giardini... non vi basta?

Nessun commento:

Posta un commento